Foto crociera sul Nilo - "Viaggiando con me: Le mie avventure fotografiche"

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Crociera sul Nilo
Navigare lungo il Nilo, è il miglior modo per visitare il Paese. Ci s’imbarca a Luxor su una nave da crociera e si può proseguire fino ad Abu Simbel. Lungo il percorso si fa tappa per visitare i luoghi di maggiore interesse.
Ma non si può lasciare l’Egitto senza visitare la capitale Il Cairo e il suo museo egizio, e infatti è stata la prima tappa, poi in aereo siamo atterrati a Luxor per proseguire il viaggio in crociera.
L'Egitto è terra di faraoni che fin dalle prime dinastie era la reincarnazione di un Dio, che dopo avere soggiornato fra gli uomini, muore e risorge, tornando fra i suoi simili. Ma per rendere sicuro il viaggio nell'al di là si iscrivevano nelle tombe preghiere a recita perpetua la cui efficacia magica si prorogava all'infinito; si mummificavano i morti, si costruivano tombe e templi che potessero esistere per sempre. Testimonianze della lotta continua dell'uomo, stretto dalla morsa della vita e della morte.
Il Cairo, capitale dell'Egitto, nonostante abbia un centro storico risalente al X secolo, è città moderna, con traffico caotico, e smog intenso. Ma a pochi chilometri dalla città vi sono  siti archeologici tra i più antichi, imponenti e importanti dell'Egitto.
Moschea Mohammed Alì, la moschea più visibile del Cairo, con due minareti che sono i più alti in Egitto. La cupola centrale è circondata da quattro cupole piccole e quattro semicircolari, costruite a pianta quadrata. Il materiale principale è il calcare, ma il piano inferiore e il piazzale sono piastrellati con alabastro.  
La Grande Moschea di Muhammad Ali Pasha o Moschea d'Alabastro è una moschea costruita su una collina (Cittadella) ed è stata commissionata tra il 1830 e il 1848 sulle rovine di costruzioni mammelucche. L'interno dà una grande sensazione di spazio. La cupola centrale si eleva su quattro archi poggianti su colossali pilastri. Le cupole sono dipinte e impreziosite da motivi in ​​rilievo. Le pareti e le colonne sono ricoperte di alabastro alte fino a 11 metri.
La piramide di Cheope con una parete parzialmente crollata e lo sullo sfondo la città molto vicina.
Piana di Giza. A sinistra la piramide di Cheope (o Grande Piramide) è l’unica tra le Sette Meraviglie del Mondo Antico giunta sino ai giorni nostri. L’intera necropoli è una testimonianza della gloria e della potenza dei faraoni dell’Antico Regno. Sullo sfondo si notano i palazzi della città de Il Cairo la cui espansione sta soffocando l'intera area archeologica.
La piramide di Chefren, ha in sommità un rivestimento in pietra calcarea che in origine ricopriva completamente tutte le piramidi rendendole più lisce e lucenti. Quei rivestimenti non ci sono più perchè utilizzati per costruire palazzi e moschee, esponendo le piramidi agli agenti atmosferici e al progressivo sgretolamento.
Piramidi di Giza
Quando si parla di Giza si pensa alle Piramidi, ma per Giza si intende tutta la riva occidentale del Nilo a 9 km dal fiume, ai confini del deserto. Le Piramidi hanno resistito per 4000 anni, costruite dai faraoni per fare loro da tombe. La grande mole di queste costruzioni hanno richiesto decine di migliaia di operai e una grande organizzazione. Gli scavi hanno portato alla luce grandi aree che servivano per la produzione di enormi quantità di cibo e strutture mediche, indizi che portano a pensare che i lavoratori non erano degli schiavi ma agricoltori egiziani che non potevano coltivare durante la piena del Nilo e venivano indotti a lavorare per costruire la tomba per il faraone. Per contro, la piena del nilo favoriva il trasporto delle pietre per costruire il sito. Sono da visitare la Grande Piramide di Cheope, la Piramide di Chefren e di Micerino e la Sfinge. Tutto intorno, nell'altopiano desertico, troveretei tombe, rovine di templi e piramidi satellite più piccole.
La più antica di Giza e la più grande d'Egitto, la piramide di Cheope, ultimata nel 2570 a.c., era alta 146 metri e ad oggi è scesa di 9 metri. All'interno vi sono delle gallerie che portano alla sala della Regina, e una molto lunga e alta, a quella del Re.
La Piramide di Cheope
La più antica piramide di Giza e la più grande in Egitto, la Grande Piramide di Cheope era alta 146 m quando fu completata intorno al 2570 a.C. Dopo decine di secoli si fece sentire l'erosione del vento e la sua altezza è stata ridotta di 9 m. Non c'è molto da vedere all'interno della piramide, ma se la curiosità è tanta, bisogna sapere che Il biglietto comprende l’ingresso all’interno della Piramide di Cheope e del Museo della barca solare. C'è da fare una salita impegnativa all'interno di cunicoli con soffitti molto bassi nella parte finale, prima della camera sepolcrale. Dunque è sconsigliata per persone con attacchi di claustrofobia a di panico.
Le piramidi di Cheope e Micerino in Egitto
La piramide di Chefren, a destra quella di Micerino che è la più piccola delle tre della valle di Giza. Alta 65 metri, all'esterno si trovano i resti del tempio funerario di Micerino. Il faraone Micerino morì prima che la struttura fosse terminata.
La Sfinge, scolpita nella roccia, rimane ad oggi un mistero. Sorge sulla strada che conduce alla piramide di Chefren, e probabilmente è stato realizzato durante il regno di quest'ultimo di cui, forse, ne riproduce alcuni tratti.
La Sfinge
Nella piana di Giza vedrai la Sfinge, conosciuta in arabo come Abu Al Hol (padre del terrore), questa scultura di un uomo con le cosce di un leone era soprannominata la Sfinge dagli antichi greci perché assomigliava al loro mitico mostro alato che creava enigmi e ucciso chiunque non fosse in grado di rispondere. Fu scolpita nel substrato roccioso lungo la strada rialzata che collegava la Piramide di Chefren al suo tempio a valle, perciò è probabile che sia stata realizzata durante il regno di Chefren (2558–2532 a.C. circa), quindi probabilmente ritrae i suoi lineamenti, anche perchè sembra posta a protezione della sua piramide. Come risulta dai resoconti dei primi viaggiatori arabi, il naso è stato martellato tra l'XI e il XV secolo, ad alcuni piace ancora incolpare Napoleone per l'atto. Parte della barba caduta era portato via dagli avventurieri del XIX secolo ed è ora in mostra al Museo di Londra. Le leggende e le superstizioni sulla Sfinge abbondano, e il mistero che lo circonda è intrigante quasi quanto il suo aspetto. La Sfinge ha oggi parecchi problemi di salute: l'inquinamento e l'innalzamento delle acque sotterranee stanno causando fratture interne, ed è in costante stato di riparazione.
Antica barca rudimentale con profilo molto allungato che serviva a trasportare la salma del faraone attraverso il Nilo fino alla piramide.
Vicino alle piramidi di Giza vi è il museo della barca solare. L'esemplare in mostra è stata trovato sotterrato vicino alla piramide di Cheope e, probabilmente, doveva servire per trasportare la salma del faraone mummificata dall'altra parte del Nilo, poi trascinata su una strada lastricata fino alla sede finale. La barca venne poi sepolta per consentire al faraone di poterla utilizzare nel viaggio verso l'aldilà.
Museo della barca di Cheope
Vicino alla Grande Piramide di Cheope si trova questo affascinante museo che espone una barca solare. Era sepolta vicino alla piramide e portata alla luce nel 1954. Questo grande barca di legno è forse la barca più antica esistente. E' stata accuratamente restaurata unendo 1200 pezzi in cedro libanese ed esposto in questo museo. Le barche solari potrebbero essere state utilizzate per trasportare la mummia del faraone morto, attraverso il Nilo fino al tempio della valle, da dove è stato portato su per la strada rialzata e nella camera della tomba. Le barche furono quindi sepolte intorno alla piramide affinchè trasportasse il faraone nell'aldilà.
Una sfinge in alabastro di dimensioni ridotte a Manphis in Egitto.
Menfi, 24 Km a sud del Cairo, fu una fiorente capitale d'Egitto (3100 a.c.), ma è rimasto ben poco: alcune statue in giardino, letti in travertino in cui venivano mummificati i tori sacri, e un'enorme statua coricata di Ramesse II. Foto a destra: la Sfinge in alabastro.
Saqqara fu un enorme cimitero utilizzato per 3500 anni. Vi furono seppelliti i faraoni, le loro famiglie, ma anche funzionari, generali e animali sacri. A destra la Piramide a Gradoni (2650 a.c.) che domina il complesso funerario,  progettata da Imhotep, l'architetto del faraone, fu il primo esempio di costruzione in pietra al mondo.
Saqqara
La necropoli è situata in alto, sopra l'area di coltivazione della Valle del Nilo. E' l'area con il sito archeologico più vasto di tutto il paese e storicamente uno dei più rimportanti, dato che in essa sono rappresentate tutte le principali dinastie faraoniche.  Almeno 17 faraoni con le loro famiglie sono stati seppelliti nell'area, compresi amministratori, generali e animali sacri. Il nome Saqqara è molto probabilmente derivato da Sokar, il Dio menfita dei morti. La maggior parte Saqqara, ad eccezione della piramide a gradoni, fu sepolta nella sabbia fino alla metà del XIX secolo, quando il grande egittologo francese Auguste Mariette scoprì il Serapeo. Da allora, è stato un graduale processo di riscoperte.
Recentemente sono stati dissotterrati almeno 160 sarcofagi antichi di oltre duemila anni ma perfettamente conservati. I sarcofagi in legno sono stati trovati sigillati e contenenti i resti di personaggi di primo piano della società dell'epoca: si tratta del periodo intermedio-tardo dell'antico Egitto (fra il 700 e il 300 a.C.). I sarcofagi trovati, assieme a una quarantina di statue di antiche divinità e a diverse maschere funerarie, sono stati scoperti in pozzi funerari profondi 12 metri. Gli archeologi hanno aperto una delle bare, trovando una mummia avvolta in un sudario ornato con geroglifici colorati.  Inoltre, due statue di legno sono state trovate nella tomba di un giudice della sesta dinastia, antica di oltre 4 millenni. Tutti i reperti sono stati distribuiti in diversi musei egiziani fra i quali il Grande museo che aprirà alla periferia della capitale, nei pressi delle piramidi di Giza. E le ricerche continuano.
Il Tempio di Hatshepsut si erge in una zona desertica, parzialmente incavata nella roccia e in parte esternamente. E' uno dei monumenti più belli dell'antico Egitto, e in origine era circondato da alberi e molto verde, per raggiungerlo è necessario percorrere una lunga strada. La regina Hatshepsut divenne faraone per venti anni.
Tempio di Hatshepsut
Il tempio della regina Hatshepsut è uno dei più spettacolari monumenti dell'antico Egitto a Luxor. In mezzo al deserto, incastonato in uno spettacolare canyon roccioso, affascina e meraviglia. Il tempio fu commissionato dalla regina Hatshepsut, una delle prime donne faraone nella storia dell'antico Egitto. La costruzione iniziò nel 1473 aC e ci vollero 15 anni per completarla. Il tempio originale aveva un giardino con alberi e viti e specchi d'acqua, ma oggi non rimane nulla del genere. Il tempio fu danneggiato nel corso degli anni da terremoti e frane dalle montagne sopra di esso. Non fu scoperto fino al 1890 d.C., e poi importanti lavori di scavo e restauro riportarono in vita il tempio, com'è oggi.
Il tempio è composto da tre livelli, ciascuno dei quali ha un colonnato all'estremità. Al livello più alto, un cortile aperto si trova appena oltre il portico. Lungi dall'essere dedicato esclusivamente alla regina, il tempio comprende anche sezioni per i culti del suo venerato padre Thutmose I, della dea Hathor e del dio funerario Anubis. Un altare, aperto al cielo e al sole, era dedicato al culto del solare Ra-Horakhty. Il posto d'onore è stato dato ad Amon. In fondo al cortile superiore, sull'asse centrale del tempio, un passaggio scavato direttamente nella viva roccia culmina nel suo santuario.
Medinat Habu, grande complesso templare dedicato al dio Amon eretto da Hatshepsut e Tuthmosi III è più noto per l'enorme tempio funerario di Ramesse III. Medina significa "città", e Habu è il vero nome della città. È dunque "città di Habu". Medinet Habu assomigliava a una città fortificata, con templi, palazzi, cappelle e quartieri residenziali destinati a sacerdoti e funzionari. Durante le invasioni dell'Egitto nella XX dinastia, l'intera popolazione di Tebe si rifugiò tra le massicce mura del tempio.
Medinat Habu
E' uno splendido tempio commemorativo di Ramses III che fu il secondo faraone della XX dinastia, è considerato l’ultimo grande faraone d’Egitto ed il suo regno durò dal 1186 al 1155. Al suo apice Medinat Habu conteneva templi, magazzini, officine, amministrazione edifici, un palazzo reale e alloggi per sacerdoti e funzionari. Era il centro della vita economica di Tebe per secoli. Sebbene il complesso sia famoso soprattutto per il tempio funerario costruito da Ramses III, ancora prima, furono Hatshepsut e Tuthmosis III a costruire qui il Tempio di Amon. Successivamente furono aggiunti e modificati da regnanti successivi fino ai Tolomei. Quando i culti pagani furono banditi, divenne importante centro cristiano, ed era ancora abitato fino al IX secolo d.C., quando si pensava che una pestilenza avesse decimato la città. Qui potrete ancora vedere i resti della città medievale che ha dato il nome al sito (medina significa "città") in cima alle mura di cinta. L'originale Tempio di Amon, costruito da Hatshepsut e Tuthmosis III, fu poi completamente oscurato dall'enorme Tempio Funerario di Ramses III. Ramses III è stato ispirato nella costruzione del suo santuario dal Ramesseum del suo illustre antenato, Ramses II. Si entra nel sito attraverso l'esclusiva Porta Siriana, chiamata così perchè Ramses III la modellò ispirandosi ad una fortezza siriana che aveva visto durante le campagne di guerra.  
Colonne con statue in altorilievo di Ramses III nel tempio di Medinat Habu
Colonne di Ramses III nel peristilio. In asse con la porta fortificata orientale, si trova il tempio funerario di Ramesse III, dove un primo pilone immette in un cortile, con al lato nord sette pilastri su cui appoggia un colosso con le fattezze del re.
Nella seconda corte si possono ammirare rilievi multicolori raffiguranti   feste religiose, conservati grazie ai cristiani che trasformarono la  zona in  una chiesa e coprirono le immagini ritenute offensive con uno  strato di  gesso.
due enormi statue di pietra del faraone Amenhotep III alte 18 metri
I colossi di Memmone, alti 18 metri, sono l'unico residuo rimasto di un enorme complesso situato sulla sponda occidentale del Nilo. Costruiti da Amenhotep III fiancheggiavano il suo tempio funerario che conteneva centinaia di statue, rimosse dai faraoni successivi. il colpo di grazia per la distruzione dell'intero complesso lo diede il fiume Nilo con le sue inondazioni.
particolari di alcune delle colonne di Karnak-tempio dedicato al dio Amon.
Alte colonne con incisioni nel tempio di Karnak dedicato al dio Amon.
Karnak per 1500 anni fu il principale luogo di culto. Tutto è gigantesco, comprese le 134 colonne della sala ipostile. E' uno spettacolare e complesso insieme di santuari tutti dedicati alle divinità di Tebe, ed ai faraoni.
Karnak
E' uno straordinario complesso di santuari, il maggiore di tutto l'Egitto: edicole, piloni e obelischi dedicati alla triade tebana ma anche a maggior gloria dei faraoni. Il sito esteso per oltre 2 kmq, contiene circa 10 cattedrali. La sua costruzione iniziò nel 2055 a.C., proseguendo per mano di oltre 30 faraoni, rendendo il luogo oggi un vero e proprio museo all’aperto. Al suo centro è il Tempio di Amon, la "casa" terrena del dio locale. Karnak è stato il luogo di culto più importante in Egitto durante il Nuovo Regno. Il complesso è dominato dal grande Tempio di Amon-Ra che era la rappresentazione divina dell’aria e del sole, con la sua famosa sala ipostila, una spettacolare foresta di gigantesche colonne a forma di papiro. Questa struttura principale è circondata dalle case della moglie di Amon Mut e del loro figlio Khonsu. Sul suo versante meridionale, il Mut Il recinto del tempio era un tempo collegato al tempio principale da un viale di sfingi dalla testa di ariete. Vedrete il viale delle Sfingi, lungo 3 km con sfingi dalla testa umana che un tempo collegavano il grande Tempio di Amon a Karnak con il Tempio di Luxor. La maggior parte di quello che potrete vedere è stato costruito dai potenti faraoni della XVIII-XX dinastia (1570–1090 a.C.), che spesero fortune per lasciare il segno in questo luogo sacro dei luoghi, che allora si chiamava Ipet-Sut, che significa "Il più stimato dei luoghi'. Successivamente i faraoni ampliarono e ricostruirono il complesso, come fecero i Tolomei e i primi cristiani. Più ti addentri nel complesso, più vecchie sono le strutture.
Karnak: obelisco di Hatshepsut. Il monolite di granito faceva parte di una coppia fatta erigere da Hatshepsut (1479-1358 a.C.) tra il 4° e il 5° pilone del Tempio di Amon-Ra, di cui però resta integro solo questo a nord, alto circa 30 metri. Gli obelischi egizi erano sempre scolpiti da singoli pezzi di pietra, solitamente granito rosa proveniente dalle lontane cave di Aswan, ma esattamente come venivano trasportati per centinaia di miglia e poi eretti senza blocco e placcaggio rimane un mistero.
Muro esterno del Tempio di Luxor con visibile una più recente moschea.
Il tempio di Luxor costruito in gran parte da Amenohotep III (1390-1352 a.C.), fu dedicato principalmente al Dio Amon. A fianco, fu costruita anche una moschea nel XIV secolo dagli arabi.
Il Tempio di Luxor
In gran parte costruito dai faraoni del Nuovo Regno Amenhotep III (1390–1352 a.C.) e Ramses II (1279–1213 a.C.), questo bel tempio, a tre chilometri a sud del Tempio di Karnak, è proprio nel cuore della città. Conosciuto anche come il "Santuario del sud", la sua funzione principale era celebrativa, perchè è lungo il viale fiancheggiato da sfingi che si portavano in processione qui le statue di Amon, sua moglie Mut e il loro figlio Khonsu.
L'ingresso al tempio di Luxor con una parete alta 24 metri con davanti una enorme statua di Ramesse II e un obelisco di granito rosa.
L’entrata principale al complesso ha una muraglia alta 24 mt. con davanti due statue enormi del faraone Ramesse II, e un obelisco di granito rosa. In origine le statue erano sei e gli obelischi due, uno dei quali si trova in Place de la Concorde a Parigi.
Attraverso il portale si accede poi al cortile di Amenhotep III con la doppia fila di colonne, le meglio conservate. Per apprezzare tutto il suo splendore, è consigliabile visitarlo di sera, per godere della suggestiva illuminazione.
Il Tempio di Luxor
L'ingresso al tempio è l'inizio del Viale delle Sfingi che correva fino ai templi di Karnak 3 km a nord. Il massiccio primo pilone alto 24 m fu innalzato da Ramses II e decorato con rilievi delle sue imprese militari, tra cui la Battaglia di Cades. Il pilone era originariamente fronteggiato da sei colossali statue di Ramses II, quattro seduti e due in piedi, ma sono rimaste solo due delle figure sedute. Della coppia originale di obelischi di granito rosa che si ergevano qui, ne è rimasto solo uno, mentre l'altro si trova in Place de la Concorde a Parigi.
Tempio di Luxor: parte delle 14 colonne papiriformi di Amenohotep III. Visitatelo anche di notte, quando il tempio è illuminato, creando uno spettacolo inquietante con giochi di ombre e luci che giocano con i rilievi e i colonnati.
Tempio dedicato al dio falco Horus le cui incisioni sono presenti sulla imponente facciata d'ingresso.
Il tempio di Horus, il dio della vita, situato nel centro della città di Edfu, è di gran lunga considerato il più suggestivo di tutti i templi presenti sulle sponde del Nilo. Terminato dopo venti anni, nel 57 a.C da Tolomeo XIV ricalca lo schema dei vecchi templi faraonici. Il Dio Horo è rappresentato da due statue a forma di falco. L'ingresso al tempio passa attraverso un pilone alto 36 metri attorno al quale sono decorati da grandi rilievi di Tolomeo XII che sconfigge i suoi nemici.
Il Tempio di Horus
Questo tempio tolemaico, costruito tra il 237 e il 57 aC, è uno dei monumenti antichi meglio conservati in Egitto. Preservato dalla sabbia del deserto, il tempio è dedicato al dio Horus, il figlio vendicatore di Iside e Osiride. Con il suo tetto intatto, è anche uno degli edifici antichi più suggestivi. Edfu fu un insediamento e un cimitero dal 3000 a.C. circa in poi. Esso era la "casa" e il centro di culto del dio falco Horus di Behdet (l'antico nome di Edfu). Iniziato da Tolomeo III (246–221 a.C.) il 23 agosto 237 a.C.,  fu completato circa 180 anni dopo da Tolomeo XII, Il padre di Cleopatra VII. Duecento anni fa il tempio fu sepolto da sabbia, macerie fino ad arrivare al tetto, e questo ha consentito di conservarlo al meglio fino ai giorni nostri. Oggi si entra nel tempio attraverso una lunga fila di negozi che vendono souvenir, e un nuovo centro visitatori che ospita la biglietteria, servizi igienici puliti, una caffetteria e una sala per mostrare a Filmato di 15 minuti sulla storia del tempio.
Uno dei due splendidi falchi in granito che rappresentano il dio Horus e che sorvegliano l'entrata al tempio.
Le colonne sono riccamente decorate con capitelli floreali e di palma, e le pareti in pietra color oro sono ricoperte di rilievi degli dei Horus e Hathor.
La feluca è il mezzo più diffuso per spostarsi ad Assuan, e con questo mezzo abbiamo raggiunto il Tempio di Kom Ombo.
Il tempio di Kom Ombo in Egitto, con il suo maestoso complesso di colonne e statue, è un'opera d'arte architettonica
Il Tempio di Kom Ombo del periodo Tolemaico, situato su un promontorio, è idealmente diviso in due perchè dedicato a due divinità: Haroeris, e Sobek con la testa di coccodrillo. I cocccodrilli, animali sacri, erano numerosi nella zona di Edfu in riva al fiume.
Kom Ombo
E' una zona molto fertile dove si coltava soprattutto canna da zucchero che danno sostentamento ai contadini, ma anche una folta popolazione di nubiani sfollati dalle proprie terre dalla creazione di Lago Nasser. Il panorama è incantevole, lo vedrete durante il tragitto tra Assuan e Luxor. Da non perdere è il tempio di Kom Ombo, unico in Egitto, è dedicato a due divinità: il dio con la testa di coccodrillo Sobek, e Haroeris, che significa Horus il Vecchio. La sinistra (occidentale) del tempio era dedicato al dio Haroeris, e la metà destra (orientale) a Sobek.Nei tempi antichi Kom Ombo era conosciuto come Pa-Sebek (Terra di Sobek), il dio coccodrillo della regione. Divenne importante durante il periodo tolemaico, 180-47 aC, quando il suo nome fu cambiato in Ombos e divenne la capitale dell'Alto Egitto durante il regno di Tolomeo VI. Kom Ombo era un'importante base militare e un centro commerciale tra l'Egitto e la Nubia. Qui veniva mercanteggiato l'oro, ma soprattutto gli elefanti africani portati dall'Etiopia, di cui i Tolomei si servivano per combattere gli elefanti indiani dei loro nemici Seleucidi, che governavano l'ex impero di Alessandro a est dell'Egitto.
Kom Ombo.
Per raggiungere l'isola di Agilka ci siamo imbarcati in un'altra feluca. Il paesaggio, in questi posti, è il più bello che abbiamo incontrato.
Nell'isola di Agilkia è stato ricostruito il Tempio di Philae, salvato dall'Unesco dalle inondazioni causate dalla diga di Assuan. Il Tempio era in onore di Iside la dea dell'amore, della magia e della maternità, adorata anche in tutto l'impero romano.
Philae
Arroccato sull'isola di Philae (fee-leh), il Tempio di Iside ha attratto pellegrini per migliaia di anni ed è stato uno degli ultimi templi pagani a operare dopo l'arrivo del cristianesimo. Dopo il 1902 e la costruzione della vecchia diga di Assuan, il tempio si allagava per sei mesi all'anno sommergendo parzialmente le colonne col pericolo di sgretolare e fare sparire del tempio. Fu così che tra il 1972 e il 1980, l'Unesco intervenne affinchè l'imponente complesso del tempio fu smontato pietra per pietra e ricostruito 20 m più in alto sulla vicina isola di Agilika, che è stata abbellita per assomigliare all'originale isola sacra di Iside. Le rovine più importanti furono iniziate da Tolomeo II Filadelfo (285–246 a.C.) e aggiunto per i successivi 500 anni fino al regno di Diocleziano (284-305 d.C.). In epoca romana Iside era il più popolare di tutti gli dei egizi, adorato in tutto l'Impero Romano fino alla Britannia. Fino al 550 d.C., molto dopo Roma e il suo impero, si abbracciò il cristianesimo, ma Iside era ancora venerata.
Philae, la popolarità della dea Iside era molto forte e i pellegrini arrivavano da tutto il Mediterraneo. La costruzione del tempio sull'isola di Philae è durata circa 800 anni.
Philae: chiosco di Traiano.
Il villaggio di Abu Simbel si trova a 280 Km. a sud di Assuan, non lontano dal Sudan. Sulle rive del lago Nasser si erge il grande tempio di Ramesse II. Scolpito sulla montagna, il tempio era dedicato agli dei Ra-Harakhty, Amon e Ptah e naturalmente al faraone stesso. Ai piedi delle grandi statue di Ramesse II ve ne sono altre più piccole che rappresentano la madre del faraone, regina Tuya, di sua moglie Nefertari, e di alcuni dei loro figli.
Abu Simbel
Affacciato sul Lago Nasser, il Grande Tempio di Ramses II e il Tempio di Hathor, che insieme costituiscono i Templi di Abu Simbel, sono tra i monumenti più famosi e spettacolari in Egitto. Come per il Tempio di Philae, anche questo tempio ha rischiato di essere sommerso dalla diga. E anche il Tempio di Abu Simbel fu salvato con un intervento di alta ingegneria e audacia, spostandolo nella posizione in cui si trova oggi.
Scavato nella montagna sulla riva occidentale del Nilo tra il 1274 e 1244 a.C., questo imponente tempio di Abu Simbel era dedicato allo stesso Ramses divinizzato come a Ra-Horakhty, Amon e Pta. Le quattro colossali statue del faraone, che fronteggiano il tempio, sono come gigantesche sentinelle che sorvegliano il traffico in arrivo dal sud, indubbiamente concepito come monito della forza del faraone. Nel corso dei secoli sia il Nilo che le sabbie del deserto si sono spostate, e questo tempio è rimasto nascosto fino al 1813, quando fu riscoperto per caso dall'esploratore svizzero Jean-Louis Burckhardt.
La massiccia facciata scavata nella roccia, è alta circa 30 metri 35 larga. Sulla facciata è evidente la statua crollata e la sua parte superiore del corpo giace ancora a terra. Le statue, alte più di 20 m, sono accompagnate da statue più piccole della madre del faraone, la regina Tuya, sua moglie Nefertari e alcuni dei suoi figli preferiti. Sopra l'ingresso, tra i colossi centrali in trono, vi è la figura della testa di falco dio del sole Ra-Horakhty.
All'interno vi è una grande sala  con il tetto decorato con avvoltoi, che simboleggiano la dea protettiva Nekhbet, ed è sostenuto da otto colonne, ciascuna fronteggiata da una statua di Osiride di Ramses II. Rilievi sulle pareti raffigurano l'abilità del faraone in battaglia, calpestando i suoi nemici e massacrando loro davanti agli dei. Sulla parete nord c'è una raffigurazione della Battaglia di Kadesh (c 1274 a.C.), in quella che oggi è la Siria, dove Ramses ispirò il suo esercito demoralizzato in modo che vincessero la battaglia contro gli Ittiti.
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