Nordafrica
Tunisia
Di là dell'immigrazione
La Tunisia occupa ormai da anni un posto di primo piano tra le mete turistiche extraeuropee; in particolare, i centri balneari di Hammamet, Nabeul, Sousse, Monastir, Djerba e Zarzis sono tra i più amati luoghi di villeggiatura del Mediterraneo. Ma questa terra ha altro da offrire oltre a spiagge assolate e clima accogliente, anche se la fama di cui gode è soprattutto quella di "graticola per turisti". Spesso si dimenticano le grandiose rovine romane e gl'importanti monumenti dell'arte islamica che fanno di questo estremo lembo nordico di terra africana una meta ricca di interessi culturali, o i solitari paesaggi montuosi e desertici che possono offrire tranquillità e isolamento totali. Inoltre, pochi turisti hanno la consapevolezza di visitare un paese oltre che profondamente impregnato di tradizione islamica anche afflitto da gravi problemi di sottosviluppo, e di intraprendere così un viaggio che, per molti versi, potrebbe rivelarsi del tutto particolare ma certamente utile per il Paese.
L'anfiteatro romano di El Djem, una grandiosa costruzione di forma ovale offriva posto per 40000 spettatori. Sorto, probabilmente, sotto Settimio Severo verso il III secolo, rimase incompleto. La sua mole doveva rappresentare la grandezza di Roma nei confronti degli abitanti delle steppe.
El Djem
Piccolo centro commerciale di 11.000 abitanti tra il Sahel di Sousse, quello di Sfax e la steppa; vi si pratica la tessitura di tappeti e la coltivazione dell'olivo. La principale caratteristica di El Djem è l'anfiteatro romano (Colosseo) incredibilmente ben conservato e considerato uno dei più importanti monumenti del paese, assolutamente da vedere.
El Djem. Il Colosseo, del tutto simile a quello di Roma, presentava tre file di arcate una sull'altra, ognuna delle quali era formata da 30 archi. Ora ve ne sono 68, in piedi per due terzi e raggiungono un'altezza di 36 metri.
El Djem, la storia
Al tempo di Cesare, dove sorge El Djem fu fondata la cittadina romana di Thysdrus, destinata a divenire tra il I ed il II sec. il centro della produzione di olio d'oliva del Sahel, acquistando grazie a ciò un alto grado di benessere e, col tempo anche il rango di colonia. Bisogna tenere presente che l'olio d'oliva era molto importante nell'antichità, e veniva utilizzato non soltanto per l'alimentazione ma anche come combustibile per lampade così come per la fabbricazione di saponi ed essenze. Nel 238 la città divenne focolaio di una ribellione a causa delle esose tasse che l'imperatore Massimiliano voleva imporre e finì, dopo alterne vicende, che egli stesso venne ucciso. Questi disordini causarono la decadenza di Thysdrus. Nel 699 l'anfiteatro è stato usato come rifugio dalla principessa berbera Kahip, per difendersi dalle incursioni degli arabi; e dopo l'invasione la città venne poi definitivamente abbandonata.
L'odierna El Djem è particolarmente attraente per le spettacolari rovine dell'anfiteatro romano, visibili da molto lontano. La costruzione di forma ovale conteneva 30-40.000 spettatori e le sue mura esterne formate da tre file di arcate, una sopra l'altra, ognuna delle quali, formata da 30 archi (ora ne restano in tutto 68), oggi ne rimangono in piedi circa due terzi e raggiungono l'altezza di 36 metri. Sul lato settentrionale si trova una grossa apertura fatta praticare da Mohammed neI 1695 per impedire che l'anfiteatro divenisse un comodo nascondiglio per i berberi ribelli. L'anfiteatro è grande quasi quanto il Colosseo di Roma e gli assomiglia molto anche come struttura nonostante sia servito per secoli come cava di pietra. L'anfiteatro doveva essere il simbolo della grandezza di Roma nei confronti della popolazione locale, anche perchè la cittadina non superava i 15000 abitanti mentre l'anfiteatro poteva contenere fino a 40000 spettatori.
Case sotterranee di Matmata. I berberi hanno scavato case nel terreno in questo modo per più di mille anni. Di solito, in zone molto calde, si usano le grotte in montagna come abitazioni, ma in questo caso, al contrario, sono state realizzate delle grandi fosse nel terreno con ai lati delle grotte artificiali per utilizzarle come camere.
L’oasi di montagna di Tamerza offre paesaggi mozzafiato, con oasi di verde incastonate fra le montagne, laghi e piccole cascate.
Vecchie case berbere di Tamerza. Raggiungere l'oasi non è facilissimo, non ci sono strade asfaltate, ed è opportuno arrivarci con fuoristrada.
La più grande oasi della Tunisia si trova nella regione di Djerid, a solo un paio di chilometri dal confine con l’Algeria.
Tozeur, raccolta datteri.
Tamerza. L'acqua in quest'oasi scorre tutto l'anno, con flusso maggiore in inverno e primavera.
Il mercato di Tataouine, il cui nome divenne famoso in tutto il mondo quando George Lucas , che girò il film di Star Wars in varie località in Tunisia, nominò Tatooine, il pianeta fantasioso di Luke Skywalker.
Chenini, è un villaggio berbero in rovina nel distretto di Tataouine, nel sud della Tunisia. Chenini era un granaio fortificato, o ksar ( ksour plurale). Come altri ksour creati dalle comunità berbere del Nord Africa, Chenini fu costruita su una collina, per aiutare a proteggerlo dalle incursioni. Le strutture più antiche sulla collina risalgono al 12 ° secolo; alcuni degli edifici sono ancora usati per immagazzinare grano per gli abitanti del villaggio che vivono nella valle sottostante, altri sono adibiti ad abitazioni.
Chenini.
Chenini.
Chenini.
Ghorfas di Medenine. Ghorfa dall'arabo ghurfa (stanza), è un edificio dell'architettura berbera del sud della Tunisia. Avevano pianta rettangolare allungata, con un'unica apertura sul lato corto che i Berberi usavano prevalentemente per immagazzinare cereali e altre derrate. Una sorta di granaio fortificato tipico di altre regioni del Nordafrica, come l'agadir marocchino o la guelaa dell'Aurès (Algeria). Nonostante gli usi "turistici" moderni come bottega, la ghorfa non serviva, di norma, da abitazione, ma solo da magazzino.
Ghorfas di Medenine.
Ghorfa di Medenine usata come Hotel.
La Grande Moschea di Kairouan, costruita nel 670 dal condottiero e generale arabo Oqbah ibn Nafi, colui il quale fondò anche la città, la struttura è considerata un modello per tutte quelle successive nella regione del Maghreb.
Kairouan é soprattutto famosa per i tappeti che portano il suo nome. Questo tipo di tappeto utilizza una tecnica particolare, il punto Gordes, dandole una forte resistenza. In tutta la città sono distribuiti numerosi laboratori che permettono di assistere al paziente lavoro di artigiane dalle mani esperte.
Sidi Bou Said. Città nel nord della Tunisia situata a circa 20 km dalla capitale, Tunisi. Da Tunisi la si può raggiungere facilmente in treno. E' una città che ha un bell'approdo per diportisti, e le caratteristiche case dalle porte e finestre blu.
Sidi Bou Said. E' così bella che molti artisti si sono stabiliti qui.
Nabeul.
Nabeul.
Djerba, museo Guellala. Il Museo è una mostra permanente, ospitata in un'abitazione privata, che permette ai visitatori di conoscere le abitudini, gli usi e la cultura tradizionale della Tunisia, attraverso scene di vita quotidiana e rappresentazioni, costruite intorno a manichini vestiti con gli abiti tradizionali.
Museo Guellala.
Museo Guellala.
Djerba, sinagoga della Ghriba. Tempio ebraico situato nel centro dell'isola di Djerba. È uno dei principali segni di identità degli ebrei di Djerba, una delle ultime comunità ebraiche sopravvissute nel mondo arabo.
Secondo una leggenda popolare, alcuni sacerdoti chiamati Kohanim si stabilirono sull'isola di Gerba dopo il sequestro di Gerusalemme e il il fuoco del Tempio di Salomone. Questi sacerdoti portarono con sé un elemento del tempio distrutto che incorporarono nella sinagoga.
La sinagoga è oggetto di un pellegrinaggio annuale in occasione della festa ebraica di Lag Baômer, che riunisce diverse migliaia di pellegrini. È anche una delle principali attrazioni turistiche di Djerba.
Djerba explorer. Un imponente fortino che evoca l'architettura del deserto segna l'entrata del parco. Ci si lascia guidare verso i bacini e la serra tropicale da un suono di musica aficana dove nuotano o piuttosto si impigriscono al sole 400 coccodrilli del Nilo, portati dal Madagascar. Il coccodrillo del Nilo e' una delle più grandi specie di rettili, puo' raggiungere, per alcuni maschi, fino a sette metri di lunghezza per il peso di una tonnellata circa. La sua morfologia ne fa una delle specie fra le più temibili.
Djerba explorer. Non solo coccodrilli, ma anche abitazioni tunisine dell’antichità con pareti bianche, muri spessi e tetti a cupola per assicurare una temperatura più mite possibile. Magazzini con anfore ricolmavano di materie prime.
Djerba explorer. Qua viene mostrato come creare deliziosi cappelli di paglia intrecciata.
Djerba explorer.
Paesaggio desertico di Djerba.
Tunisi, la capitale.