Europa
Cracovia
La città dei Re
Questa città medievale sembra appena uscita da un libro di favole, con la movimentata piazza del mercato (Rynek Główny) il centro commerciale più antico del mondo, ovvero la piazza più grande e bella d’Europa; le torri gotiche a spirale, i castelli, le leggende dei draghi, i vicoletti, i cortili nascosti e la miriade di cantine e tunnel sotterranei. Cracovia è stata anche scenario di molte scene del film Schindler’s list e nel suo passato si cela un’eredità pesante: durante la Seconda Guerra Mondiale molti degli abitanti del quartiere furono infatti deportati nei campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau. Ma tutta la zona sta attraversando un periodo di rinascita: la cucina è buona, c'è una vita notturna vivace e tanti studenti per la presenza di università. Cracovia non lascia nessuno indifferente, sia per le attrazioni della città, sia perché è conosciuta come la capitale culturale della Polonia grazie alla sua passione per la musica, la poesia e il teatro. Chi vorrà, potrà visitare la spettacolare Miniera del Sale di Wieliczka, una delle più antiche al mondo, risalente al XV secolo.
Piazza del mercato (Rynek Glowny). Nel centro della città si trova quella che un tempo era considerata la più grande piazza dell’Europa medievale. Ancora oggi Rynek Glowny è l’anima della città.
Piazza Vecchia, su cui si affaccia il Mercato dei Tessuti, edificio al centro della piazza che ospita un mercato davvero caratteristico.
Il tunnel del Mercato dei Tessuti, esisteva sin dal 1257 occupando la parte centrale della piazza consentendo lo svolgersi delle attività di commercio e scambio. L'edificio in sé fu eretto in forme gotiche agli inizi del XIV secolo: qui i mercanti di Cracovia si riunivano per contrattare e svolgere i propri affari, commerciando spezie, seta, cera, cuoio, ma soprattutto i tessuti provenienti dall'Inghilterra o dalle Fiandre, e il sale proveniente dalle vicine miniere di Wieliczka.
Statua di Adam Mickiewicz e la bellissima Basilica di Santa Maria.
Adam Bernard Mickiewicz
Figura di spicco del Romanticismo in Polonia, Mickiewicz è considerato unanimemente uno dei maggiori romanzieri polacchi di tutti i tempi. Veniva considerato appartenente a tre nazionalità: polacca, bielorussa e lituana. Egli ha vissuto nel territorio della Confederazione polacco-lituana (1569–1795). L'importanza di Mickiewicz va ben oltre la letteratura, tanto che è ricordato anche come eminente politico, patriota e filosofo. Nato in un territorio all'epoca facente parte della Lituania (a Zaosie, vicino a Navahrudak, nell’odierna Bielorussia), proveniva da una antica nobile famiglia lituana, Mickiewicz-Rimvydas. Lo stesso Mickiewicz si considerava cittadino sia della Polonia sia della Lituania e pensava alla restaurazione di uno stato lituano-polacco unito.
L'altare della Basilica di Santa Maria (Kosciol Mariacki). Di inestimabile valore è l'altare opera dt Wtt Stwosz, alto ben 13 m e largo 11 m rappresenta il ptù grande altare medievale in legno di tutta Europa.
La basilica di Santa Maria, la storia.
La chiesa è imponente, lunga 100 metri e larga 40. Presenta tre diversi ingressi: quello principale (utilizzato oggi per i fedeli) e due laterali (utilizzati per i turisti). La caratteristica più evidente della sua alta facciata sono le due alte torri che la fiancheggiano, asimmetriche e con diverse altezze.La tradizione fornisce la motivazione della diversa struttura delle due torri. Si narra infatti che l'incarico per costruire le torri sia stato affidato a due fratelli, ognuno dei quali avrebbe dovuto erigerne una. Sorse presto tra loro una accesa rivalità e ognuno tentò di costruire una torre più alta di quella dell'altro. Il fratello minore però uscì sconfitto dalla competizione; accecato dall'invidia, colpì a morte il maggiore con un coltello e, in preda al rimorso, utilizzò la medesima arma per togliersi la vita con un fendente al cuore. A ricordo di questi eventi, il coltello è conservato ed esposto all'ingresso orientale del Mercato dei tessuti. (Per approfondimenti sulla Basilica)
Porta San Floriano.
Via Florianska.
La porta principale di Cracovia, Floriańska, era costruita alla fine del 13° secolo e dal 15° secolo è stata la porta ufficiale della città sulla Strada Reale verso il Castello di Wawel. All'interno della porta c’è un piccolo altare della Madonna di Piasek, mentre il balcone, il porticato e la cappella al piano superiore sono stati aggiunti a metà del XIX secolo.
La famosa via Floriańska è il posto dove c'è di tutto, dai negozi di souvenir ai locali di degustazione di vodka, quindi assicuratevi di fare almeno una passeggiata lungo questa strada.
Barbacane. Un tempo il centro storico di Cracovia era interamente circondato da mura difensive; oggi se ne può ammirare solo un breve tratto, affiancato dall’imponente Barbacane, in pietra e mattoni, sovrastato da sette torrette. Costruito alla fine del XV secolo in risposta all'occupazione ottomana, il Barbacane era un tempo collegato alla già nominata Porta Floriańska tramite un ponte levatoio ed era circondato da un fossato pieno d'acqua. Il Barbacane gotico è sormontato da sette torrette e comprende non meno di 130 slot difensivi usati dagli uomini dell’esercito. Oggi il sito è utilizzato per vari eventi e può essere visitato come un museo all'aperto nel periodo da aprile a ottobre.
Chiesa Di San Adalberto. Una delle chiese più antiche della città, risalente al 10° secolo. La Chiesa era un luogo di culto visitato dai mercanti provenienti da tutta Europa. L'interno della chiesa è molto piccolo, anche di più di quanto faccia immaginare la parte esterna, ed è ad un livello più basso del pavimento della piazza-mercato.
Torre Civica. L’ultima parte che rimane del vecchio palazzo comunale risalente al 14° secolo. Casualmente è diventata la torre pendente della città, essendo leggermente inclinata di 55 cm, probabilmente a causa del vento. Proprio sotto alla torre del municipio c'è un pezzo di scultura moderna "Eros Spetany" di Igor Mitoraj che conferisce un tocco di modernità all'ambiente circostante.
Museo Czartoryski. Una vasta raccolta di antiche opere provenienti dalla Grecia e dall’Egitto. Da non perdere "La dama con l’ermellino" di
Leonardo da Vinci e "Il paesaggio con il buon samaritano" di Rembrandt.
Castello di Wawel
Collina del Wawel
Sulla collina dove si trova adesso il Castello di Wawel, durante il medioevo, secondo alcuni archeologi, si trovavano addirittura due chiese di epoca romanica e gotica e numerosi altri edifici che, con il passare del tempo, andarono distrutti. I resti romanici che si trovano nei sotterranei della cattedrale vengono considerati i monumenti più antichi che si sono conservati (950 circa). Quando, nel 1320, Ladislao I fu incoronato re di Polonia, il Wawel divenne il simbolo incontrastato del potere monarchico nazionale. Una svolta decisiva nella storia non solo del Wawel, ma di Cracovia stessa si ebbe nel Cinquecento, quando il re Sigismondo I il Vecchio trasformò il castello preesistente in una sontuosa residenza rinascimentale, degna della sua dinastia.
La cupola dorata della Cappella di Sigismondo in stile rinascimentale realizzata da Bartolomeo Berecci. Ben otto oblò disposti in circolo danno appropriata illuminazione alla cappella sottostante.
Il Castello di Wawel
Il castello del Wawel più volte ristrutturato ed ampliato, presenta molteplici stili architettonici: romanico, gotico e rinascimentale. La sede reale fu progettata da famosissimi artisti, tra cui ricordiamo Franciszek Florentczyk e Bartolomeo Berecci che una volta terminati i lavori, collocò sul portone principale la scritta: "Si Deus nobiscum quis contra nos?" (Se Dio è con noi, chi può essere contro di noi?).
L'accesso alla collina dove si può vedere il Castello in tutte le sue sfaccettature è libero, così come è libero l'accesso al cortile interno del Castello. Se volete visitare le stanze del primo e secondo piano, il tesoro e l'armeria, vi servirà pagare il biglietto, meglio se lo prenotate online sul sito ufficiale una settimana prima della visita, non farete file per il biglietto ed entrerete direttamente nelle sale: https://wawel.krakow.pl/en
La prenotazione di cui sopra vi consente di scegliere cosa vi interessa vedere, e gli orari di accesso. Se volete essere più liberi e vi interessa tutto o quasi tutto, potrete pagare l'ingresso cumulativo che non vi vincola a nessun orario.
All'interno visiterete gli appartamenti reali, la sala dei Senatori (240 mq.) nella quale si tenevano gl'incontri dei senatori, si organizzavano i balli e le varie feste di corte. Ammirerete portali rinascimentali, ritratti reali, dipinti di antichi maestri italiani e olandesi dal XV al XVII secolo e mobili del Rinascimento italiano. Non mancate di visitare le stanze In cui sono custoditi i tesori della corona e la sala delle armi che vanta la più grande collezione di armi di tutta la Polonia. Ammirerete gli arazzi in pelle dorata, di lana, seta e fili di metallo, prodotti nelle botteghe di Bruxelles su ordinazione esplicita di Sigismondo Augusto, ben 136 tessuti (dei 360) che rappresentano la più grande collezione di tutta Europa.
Dopo il matrimonio di re Sigismondo, il castello vide il lavoro di numerosi artisti e architetti italiani, fra cui Francesco della Lora, Giovanni Maria da Padova, Santi Gucci e Bartolomeo Berecci. Questi architetti e scultori fecero sì che lo stile rinascimentale tipico italiano si mescolasse magistralmente con lo stile architettonico tipico polacco. Sul Cortile d'Onore si affacciano tre piani di balconate porticate.
L'edificio, pur essendo strutturato in tre piani, solo due sono realmente fruibili, mentre il terzo ha funzioni prettamente estetiche per dare armonia all'insieme. Sono visibili le pareti ricoperte di decorazioni grottesche e arabesche di carattere mitologico e vegetale.
Visitare la Cattedrale di Wawel, situata all'interno delle mura del Castello di Wawel, è come percorrere più di 1000 anni di storia, la storia di Cracovia, dove per secoli è stata il luogo in cui venivano incoronati i re polacchi. Scendendo nelle sue antiche e misteriose cripte ancora oggi si possono visitare le cappelle dove sono sepolti re, regine, poeti ed eroi.
Cosa vedere nella Cattedrale del Wawel
Si tratta di uno straordinario santuario che rappresenta la perfetta unione di epoche e stili: lo scheletro è gotico ed è circondato da 19 cappelle in stile gotico, rinascimentale e barocco. All'interno si trovano i sarcofagi reali, il confessionale d'argento di san Stanislao, le arcate tardo rinascimentali e lo splendido crocifisso nero di santa Edvige. In questa chiesa si sono celebrate ben 37 incoronazioni. Sotto la chiesa ci sono le cripte sotterranee ma la cripta più bella è quella di Sigismondo. Si può salire anche sulla torre dove c'è una grossa campana coniata nel XVI secolo grazie alla fusione di numerosi cannoni, pesa 12,7 tonnellate, per metterla in funzione sono necessarie ben 10 persone. mentre il suo suono si sente fino a 12 chilometri da Cracovia. (Per approfondimenti sulla Cattedrale di Wawel)
Il drago del Wawel, sputa il fuoco ogni 10 minuti. Si può arrivare a lui attraversando un tunnel all'interno del castello, è un personaggio scaturito da una leggenda. Si dice che quella creatura mostruosa vivesse all'interno della grotta di Wawel e divorasse gli abitanti del villaggio. Nessuno riuscì ad ucciderlo, salvo l'ingegno di un artigiano di nome Skuba che riempì una pecora di zolfo inducendo il drago a divorarla. Ma ben presto lo zolfo provocò un forte bruciore allo stomaco e alla gola del mostro, che in preda ad una sete irrefrenabile cominciò a bere l’acqua della Vistola senza riuscire più a smettere, fin tanto che esplose.
Chiesa e convento dei dominicani. Distrutta durante un incendio del XIX secolo e ricostruita in stile neogotico.
Altare
Chiesa dei Domenicani: la bellissima cappella rinascimentale di San Giacinto, in essa, in una tomba tardo-barocca posta sull'altare, ci sono resti del santo. L'altare fu realizzato negli anni 1695-1703 da Balthazar Fontana. Lo stesso artista intorno al 1700 decorò la cappella con stucchi.
Cracovia, Basilica di San Francesco d'Assisi. Questo santuario gotico venne eretto a metà del XII secolo da Boleslao il Timido. Il Principe riposa in questa chiesa assieme alla madre e alla sorella Salomea. Di particolare interesse sono le opere dell'artista Stanislaw Wyspianski, con particolare riguardo alle vetrate policrome.
L'altare maggiore della Basilica di San Francesco d'Assisi.
Vetrata Dio Padre di Stanisław Wyspiański.
Ai lati e sul retro, le vetrate realizzate secondo il disegno di Stanisław Wyspiański.
Cappella della Beata Salomea nella Basilica di San Francesco d'Assisi.
L'arco che conduce alla vasca del martirio di San Stanislao. Secondo la tradizione, il vescovo di Cracovia Stanislao fu fatto uccidere per ordine del re polacco Boleslao II nel 1079 mentre celebrava messa nella chiesa di San Michele, che sorgeva al posto dell'attuale chiesa. Il suo corpo, mutilato e dato in pasto ai cani dagli emissari di Boleslao, venne recuperato dai canonici, sepolto in San Michele e successivamente traslato nella cattedrale del Wawel di Cracovia (1088).
La chiesa di San Michele Arcangelo e Santo Stanislao, comunemente detta Skałka ("piccola roccia") e in italiano anche "chiesa sulla roccia", è un'antica chiesa di Cracovia. Presso la chiesa sorge anche il monastero dei Paolini ed un monumento che ricorda il martirio del vescovo di Cracovia santo Stanislao.
Altare chiesa di San Michele Arcangelo e Santo Stanislao.
La Chiesa dei Santi Pietro e Paolo è stata edificata nel 1600 per volontà dei gesuiti, su progetto dell'architetto italiano Giovanni de Rossi, e rappresenta il primo edificio barocco della Città. Si trova sulla via principale cittadina, ul Grodzka, e di fronte si estende una caratteristica piazza pedonale.
L’imponente ed elegante facciata è racchiusa da una cancellata dove si trovano alcune statue a grandezza naturale raffiguranti i dodici apostoli realizzate in calcare di Pińczów da Dawid Heel nel 1772, ed è sormontata da una grande cupola ellittica di 46 metri di altezza. Quelle che si vedono non sono le sculture originali perchè gravemente deteriorate in seguito alle piogge acide, dunque sono state sostituite con copie realizzate nel medesimo materiale da Kazimierz Jęczmyk.
L'interno della chiesa è a navata unica. Le ricche decorazioni in stucco del soffitto della cupola illustrano l'attività missionaria dei Gesuiti e sono state prevalentemente realizzate da Giovanni Battista Falconi, architetto ticinese che conobbe la propria affermazione professionale proprio lavorando in Polonia.
Vecchie insegne nel quartiere ebraico di Kazimierz
Quartiere ebraico Kazimierz
Il quartiere di Kazimierz venne istituito nel XIV secolo da Casimiro III il Grande e fungeva da città a sé stante alla periferia di Cracovia. Questa zona di Kazimierz, chiamata Oppidum Judaeorum, divenne uno dei maggiori centri dell'ebraismo polacco, abitato da alcuni dei migliori scienziati, scrittori, artisti e artigiani ebrei. Sotto l'imperatore austriaco Giuseppe II, la città di Kazimierz fu fusa con Cracovia e la comunità ebraica si unì a quella polacca. C'erano oltre 120 sinagoghe in tutta la città, e nel vecchio Oppidum di Kazimierz rimasero solo gli ebrei più poveri e ultraconservatori. Forse è per questo che oggi possiamo ancora vedere l'aspetto di Kazimierz nel XVIII secolo, poiché i suoi edifici sono rimasti praticamente invariati. Dopo l'occupazione nazista di Cracovia, gli ebrei furono espulsi dalla città e coloro che decisero di rimanere nel 1941 furono trasferiti nel ghetto di Cracovia, istituito nel quartiere di Podgórze, dall'altra parte del fiume rispetto a Kazimierz. Decine di migliaia di persone sono state costrette a vivere in un'area che prima ospitava al massimo 2-3.000 abitanti. Dalla fine del 1941 al marzo 1943, quando il ghetto fu liquidato, decine di migliaia di ebrei furono mandati a morire nei campi di concentramento, come la vicina Płaszów e i campi di sterminio di Belzec e Auschwitz . Sopravvissero poco più di mille persone, soprattutto grazie a Oscar Schindler, un industriale tedesco che le aveva assunte per lavorare nella sua fabbrica. Dopo la guerra, il quartiere divenne zona degradata e malfamata, ma fu grazie alla popolarità del film Schindler's List, che qui è stato ambientato e girato, che negli anni è diventato uno dei quartieri più frequentati da artisti, studenti, beatnik e hipster. In estate qui si tiene il Festival della Cultura Ebraica di Cracovia, uno dei più importanti e interessanti al mondo.
Tempio della sinagoga
Il Tempio della sinagoga
E' l'ultima sinagoga costruita nel quartiere Kazimierz in omaggio all'Associazione degli Israeliti Progressisti, risale alla seconda metà del XIX secolo. Vi si celebravano funzioni in lingua polacca e tedesca e, quando alle liturgie vennero apportate delle modifiche, gli ebrei ortodossi si videro costretti a protestare. Gli interni della sinagoga vennero restaurati grazie al Fondo Mondiale per i Monumenti. Il soffitto è decorato con splendidi stucchi ed affreschi in stile orientale-mauritano. Di vera bellezza, le vetrate delle finestre datate XIX secolo, che si trovano al piano terra ed al primo piano.
La Vecchia Sinagoga venne costruita nel XV secolo dagli ebrei della Repubblica Ceca ed è la più vecchia sinagoga di tutta la Polonia. Durante la seconda guerra mondiale gli eserciti nazisti la saccheggiarono e devastarono. Dopo la guerra venne ristrutturata e vi venne istituito il museo della cultura ebraica.
Sinagoga di Izaak. Questo grande edificio venne costruito a metà del XVII secolo, su richiesta del ricco banchiere e commerciante lzaak Jakubowicz. E' decorata ed ha uno splendido portale ad arco e preziosi stucchi. Durante la guerra venne distrutta dall'esercito nazista e dagli anni ottanta viene gradualmente ristrutturata. Al suo interno. vengono proiettati i film sul martirio degli ebrei.
La Sinagoga Remuh è la più piccola sinagoga del quartiere Kazimierz. Venne eretta nel XVI secolo e ad oggi viene ancora utilizzata. Accanto sI trova un cimitero nnascimentale, in cui si sono conservate numerose tombe antiche. Di grande culto, la tomba del rabbino Remuh Moshe lsserles che richiama in pellegrinaggio gli ebrei di tutto il mondo.
Il Kładka Ojca Bernatka ponte pedonale che collega il quartiere ebreo di Kazimierz all'altro quartiere più a sud di Cracovia, oltre la Vistola, che si chiama Podgorze. Quest'ultimo è il quartiere tristemente famoso per essere stato un ghetto in cui furono costretti a vivere gli ebrei, in attesa di essere deportati nei campi di sterminio sparsi per la Polonia.
Questo ponte è molto importante per Cracovia perché collega Kazimierz con Podgorze rendendo quest'ultima meglio collegata all'altra parte del fiume e invitante per i tanti visitatori e per i giovani che vogliono trascorrere belle serate. Un modo per lenire le cicatrici profonde lasciate dal nazismo con conseguente periodo di isolamento e degrado. Il ponte, dell'artista Jerzy Kędziora, è di costruzione relativamente recente, del 2010 a cui si sono aggiunte successivamente delle sculture di bronzo appese a dei cavi e che rappresentano dei giocolieri che sembrano danzare al soffiare del vento.
Ponte Bernatka. Uno spettacolo abbastanza comune in molte città europee è un ponte in cui i cuori dell'amore possono mettere un lucchetto sulla sua ringhiera. Anche Cracovia ha il suo, vi invita ad una sosta quando ci si dirige dal vecchio quartiere ebraico verso il ghetto.
La fabbrica di Schindler
Si trova nel ghetto di Podgorze, ed è noto che Oskar Schindler era un imprenditore tedesco che comprò una fabbrica di stoviglie nel distretto industriale di Cracovia impiegando circa 1200 lavoratori ebrei. Quando i nazisti iniziarono il rastrellamento degli ebrei ammassati nel distretto di Podgorze, Schindler li salvò dichiarando che erano fondamentali per il lavoro della fabbrica e per la produzione delle pentole destinate all'esercito tedesco. Per riuscire nel suo intento, Schindler usò tutti mezzi possibili, dalla diplomazia agli atti corruttivi verso i gerarchi nazisti, pur di trattenere gli ebrei destinati all'annientamento ad Auschwitz. La fabbrica è ora un museo che racconta la storia, anche con audiovisivi, degli ebrei del ghetto.
La storia di Schindler è stata fatta scoprire al grande pubblico dal film di Spielberg ispirato ad un romanzo di Thomas Keneally. Spielberg ha scelto però di girare le scene del film a Kazimierz perché rimasto uguale al 1940, mentre Podgorze è stato profondamente modificato.
Non mancate di visitare il memoriale degli eroi del ghetto, con settanta sedie enormi e vuote.
Piazza degli eroi del ghetto, la storia.
A Cracovia, Plac Bohateròw Getta, la "Piazza degli eroi del ghetto" è stata teatro di uccisioni e il raduno e punto di partenza verso i campi di concentramento, dove gli ebrei venivano annientati. A ricordare quegli episodi tragici e la triste storia di quel che prima dell'occupazione nazista era un luogo di raduno, ci sono 70 sedie in metallo opera di due artisti polacchi, chiaro riferimento ai mobili e ai bagagli lasciati nella piazza dopo che gli ebrei furono deportati dal ghetto. Qui gli ebrei venivano radunati prima di essere trasportati nei campi di concentramento. Qui avvenivano anche le esecuzioni. Sarebbe una piazza come tante se non ci fossero quelle grandi sedie a ricordare che questo è un luogo e un pezzo di storia degli ebrei di Cracovia, quindi un pezzo della tormentata storia della città.
Il Ghetto di Cracovia è stato uno dei grandi ghetti della Polonia, perché in questa città circa 80.000 ebrei vivevano prima della guerra. Gli ebrei furono messi dai nazisti in 30 strade, 320 edifici residenziali e 3.167 camere, 4 famiglie per appartamento e alcuni in mezzo al prato, circondato da mura che li isolava dalla città. Per coincidenza macabra, le mura avevano la forma di lapidi ebree. Qui è conservato (restaurato) parte del muro del ghetto, dove troviamo placche commemorative e pellegrinaggi di ebrei che lasciano fiori.
Auschwitz-Birkenau
Non si può visitare Cracovia e saltare Auschwitz-Birkenau. Non dobbiamo pensare che la visita ai luoghi del martirio possa rovinare la nostra vacanza. Anzi, è motivo di arricchimento, di consapevolezza che tutto ciò che abbiamo letto dell'olocausto e visto nei film e documentari, ha delle testimonianze ancora presenti, anche se non ci sono più le persone, i bambini, le donne, e gli uomini che hanno sofferto e che sono stati giustiziati senza pietà. Sono rimaste testimonianze immobili, fredde, fatte di manufatti di mattoni e di legno, di oggetti appartenenti a chi non c'è più mostrati dietro una vetrina; e tanto, ma tanto filo spinato, per impedire ai prigionieri di scappare. Ecco, a noi è concesso di scappare e non visitare Auschwitz-Birkenau, certamente un grande privilegio, ma anche una grande perdita. Qui, il fotoracconto di Auschwitz-Birkenau.
Wieliczka e visita ad uno dei più affascinanti e particolari siti di Cracovia (ma anche dell'intera Europa): le miniere di salgemma. Sono inserite nel patrimonio Mondiale dell'Umanità (UNESCO). È un complesso architettonico di corridoi di circa 300 km con vere e proprie opere d'arte scolpite nel salgemma.
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