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Granada
Città cosmopolita
Città andalusa fondata dagli Arabi presso l'antica Jliberis, che risaliva all'occupazione romana, acquistò importanza agli inizi dell'XI sec. nel regno dello ziride Zāwī ibn Zīrī, venuto dall'Africa per mettersi al servizio degli Amiridi di Cordoba. Dopo alterne vicende della Spagna musulmana, raggiunse il massimo splendore sotto la dinastia dei Nasridi (1238-1492). Ultimo regno arabo nella Spagna cristiana, nel xv sec. fu sconvolto da aspre guerre civili causate da motivi dinastici; grazie anche a tali lotte i re cattolici riuscirono a conquistare la città nel 1492, dopo aver scacciato il re Boabdil. Nel XVI sec. fu teatro della rivolta dei moriscos soffocata nel sangue.
Fra i monumenti del periodo arabo sono due le stupende realizzazioni dell'arte islamica, la celeberrima Alhambra, il cui intero complesso è diviso in tre aree principali da non perdere: la Fortezza di Alcazaba, i Palazzi Nasridi, il Generalife (residenza estiva del califfo). La Cattedrale, opera rinascimentale di Diego de Siloe, racchiude la Cappella reale, ove si trovano le tombe di Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia, Filippo il Bello e Giovanna la Pazza; la sacrestia ospita numerosi dipinti di scuola fiamminga e olandese.
La Calderería e l'Alcaicería è dove il passato moresco della città è più apprezzato. La Calderería è un piccolo spazio nella parte bassa dell'Albayzín , pieno di bazar che ricordano i vecchi souk arabi. È formato dalle strade pedonali di Calderería Nueva e Calderería Vieja, che ci trasportano in una medina moresca, dove si può ancora praticare l'arte del mercanteggiare.
L'Alhambra è una vera città murata (medina) che occupa la maggior parte del colle della Sabika, mentre per parte sua Granada fruiva di un altro sistema di mura protettive di cinta. Pertanto l'Alhambra poteva funzionare in modo autonomo rispetto a Granada. Nell'Alhambra vi erano tutti i servizi propri necessari agli abitanti che vi vivevano: moschee, scuole, botteghe e altro.
L'Alhambra
Uno dei capolavori dell'arte araba e uno dei luoghi più visitati in Spagna e nel mondo. Il complesso dell'Alhambra iniziò a essere costruito nel IX secolo, quando Maometto I, della dinastia Nasridi, ordinò la costruzione della fortezza di AlHamra. Suo nipote Muhammad III è stato colui che ha presieduto la costruzione della grande moschea dell'Alhambra. Poi fu Yusuf I, con la creazione del Palazzo Comares e le ultime costruzioni arrivarono nel XIV secolo con Muhammad V. L'intero complesso fu donato ai Re Cattolici nell'anno 1492 quando il dominio arabo della penisola iberica finì.
Il Patio de la Acequia è la parte più importante del Generalife, anche se il suo aspetto è cambiato dai tempi arabi, sia nelle sue costruzioni che nel paesaggio. Ha un canale che divide longitudinalmente il cortile, che conduce le acque del fossato dell'Alhambra, e che è circondato da una serie di piccole pompe, e che termina alle sue estremità in due tazze di pietra. Il resto del cortile è occupato da diverse specie vegetali che variano a seconda dei gusti dell'epoca. Attualmente troviamo siepi di cespugli di mirto, aranci, cipressi e rosali.
I Giardini del Generalife
E' consigliabile iniziare la visita dell'Alhambra dai Giardini del Generalife, situati nella parte settentrionale del complesso che erano la residenza di campagna degli emiri appartenenti alla dinastia Nasridi che governò Granada nel XIII-XIV secolo. Si trovano sulla collina del Serro del Sol, un perfetto complemento alle enormi mura dell'antica fortezza. Oggi qui crescono ancora centinaia dei fiori e delle piante più brillanti, tra cui bosso, rose multicolori, fiori gialli, chiodi di garofano, cipresso e altre piante. I giardini sono un vero capolavoro di arte del giardino e sono meritatamente iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco, deliziando migliaia di turisti anno dopo anno con i suoi favolosi paesaggi.
I Giardini del Generalife. Nel 1492, con la conquista di Granada da parte dei Re Cattolici, l'Alhambra passò ad essere palazzo reale dei re castigliani e questo salvò il complesso dalla distruzione patita invece da tanti altri monumenti islamici a seguito della Reconquista.
Parte del viale di accesso che collega il Generalife ai Palazzi Nasridi e quindi alla Alcazaba. Le siepi sono magistralmente potate e modellate.
Dal Cortile degli Arrayanes con siepi di mirto (arrayanes, appunto), il Palacio de Mexuar è il primo dei tre palazzi che compongono l'Alhambra. All'interno c'era la sala del consiglio principale dove si incontravano i ministri. I riflessi nell'acqua e le fontane sono un altro elemento decorativo importantissimo dell'architettura dell'Alhambra.
Palazzi Nasridi
I Palazzi Nasridi che avevano la funzione di dimora dei sultani, sono divisi in tre palazzi. Sono gli edifici più famosi e visitati dell'intero complesso per la loro importanza storico-artistica. Il Palacio de Mexuar è il più antico, ed era l'aula per le riunioni del Consiglio dei ministri; poi arriva il Palacio de Comares, che fu costruito per essere la residenza ufficiale del Sultano e dove si trovava anche la sala del trono; L'ultimo palazzo in costruzione fu il Palacio de los Leones , uno dei più emblematici per via del Patio de los Leones e del Mirador de Daraxa.
Il soffitto del Palazzo del Mexuar è splendidamente scolpito è di epoca cristiana, decorato con dipinti e motivi dorati. Nel 1632 queste stanze furono trasformate in una cappella cristiana e un coro fu costruito dall'imperatore Carlo V.
Il patio di Los Arrayanes visto dalla parte opposta. ll Palazzo di Comares è il più importante, ed è dove risiedeva il sultano. Qui trovate gallerie porticate su entrambe le estremità del palazzo. E' visibile la torre più alta dell'Alhambra all'interno della quale, all'estremità settentrionale, si trovano la Sala Embajadores e la Sala Barca.
I Palazzi Nazaries vennero costruiti nei primi 30 anni del XIV secolo e avevano funzioni sia amministrative che private, oltre ad essere sede della corte.
Palacio de Comares. I palazzi Nasridi, con le loro stanze e i cortili perfettamente proporzionati, le pareti in stucco finemente disegnate e i soffitti in legno, le piastrelle blu e gialle luminose; sono uno squisito esempio di architettura e artigianato moresco.
Sala degli Abencerrajes.
Sala degli Abencerrajes
Si trova di fronte alla Sala de Dos Hermanas, e il suo nome è dovuto al fatto che la tradizione popolare assicura che in questa stanza ebbe luogo la decapitazione dei 36 cavalieri dell’illustre famiglia granadina degli Abencerrajes, una nobile famiglia del tempo, che aveva le loro case all'interno dell’Alhambra. I cavalieri vennero decapitati perché uno di loro aveva commesso adulterio con la favorita del sultano, anche se gli autori non sono d'accordo su quale monarca ordinò la loro esecuzione. In effetti, c'è una macchia di ruggine che copre parte della pila di marmo al centro della stanza, che la superstizione presenta come una macchia di sangue di detti Abencerrajes.
Cupola della Sala degli Abencerrajes. Essendo una stanza privata, non ci sono finestre che si affacciano sull'esterno, in modo che nessuno possa interferire nella vita privata. I reticoli in alto servono solo a far passare la luce.
La Sala de los Abencerrajes
Questa sala, priva di finestre che danno all'esterno, era, in realtà, la stanza privata del Sultano. I muri sono riccamente decorati: lo stucco ed i colori sono originali. Le piastrelle sulle pareti sono di fabbrica sivigliana, del XVI secolo e rappresentano lo zodiaco. La cupola è decorata con muqarnas; al centro del pavimento una piccola fontana serviva per riflettere le decorazioni della cupola anche sul suolo. A seconda delle ore della giornate la luce che penetrava all'interno della sala dava una colorazione sempre differente, incantevole e magica.
Patio de los Leones: datato 1377, venne realizzata da Muhammad V, il figlio di Yūsuf I. La pianta è rettangolare, il cortile interno è circondato da un portico con 124 colonne di marmo bianco di Almería, dal fusto sottile e dal capitello cubico intarsiato da iscrizioni. Intorno alle sale private del Sultano e delle sue spose, non ci sono finestre che danno all'esterno, ma sono aperte al giardino interno come vuole l'idea musulmana del Paradiso.
Sala de los reyes.
Sala de los reyes
La Sala dei Re è la grande aula di tribunale e spazio emblematico del Palazzo dei Leoni. Luogo di sosta e di aggregazione, si articola intorno a un grande salone, lungo più di 30 metri, che faceva da cornice ai più svariati ricevimenti e rappresentazioni festive. Lo spazio è suddiviso in tre camere da letto di forma quadrata, sormontate da cupole a nicchie che sporgono dal tetto generale come lanterne, altro elemento caratteristico dell'architettura nasride.
Il Mirador de Daraxa è la parte della Sala Dos Hermanas che offre una vista maestosa sul giardino. Da questa parte del Palazzo si può vedere l'intera città di Granada. È finemente decorato e adornato con versi arabi e si resta affascinati dalla sua gigantesca cupola. Sopra le finestre, l'arco è decorato con muqarnas (nicchie), ed è scolpito con iscrizioni di lode a Dio come poesie, sulle sue porte.
Sala de los Ajimeces
Le caratteristiche più importanti della Sala de los Ajimeces, sono le piastrelle meravigliosamente colorate sulle pareti e la finestra a doppio arco, con una colonna al centro. Questo particolare stile di finestra, ajimez in arabo, dà il nome alla stanza. Si passa di qui, dopo aver visitato la Sala de Dos Hermanas durante il tour dell'Alhambra. Questa stanza apparteneva alla moglie preferita del sultano e si apriva in un appartamento interno con un balcone chiamato Mirador de Daraxa, che si affaccia su giardini di cipressi, aranci e limoni.
Cortile nasride.
Panorama di Granada dal Mirador de Daraxa.
Panoramica della Alcazaba, o fortezza. Questo complesso di edifici è composto da un insieme di torri collegate tra loro da massiccio muro perimetrale.
La potente torre della Chiesa di Santa Maria dell'Incarnazione, probabilmente istituita sopra la moschea principale, è il punto di riferimento visivo di Alhambra.
Alhambra, la Fortezza di Alcazaba é una delle costruzioni più antiche e appartiene all'area militare dell'Alhambra. Non puoi perderti le sue bellissime torri e giardini verdi. Uno spazio perfetto per passeggiare e trasportarti nell'era araba nella penisola iberica.
Cattedrale di Granada
Cattedrale di Granada: facciata sobria, mimetizzata fra i palazzi adiacenti, nessun accesso, nulla che faccia presagire cosa ci sia all'interno, come tante chiese di Granada. Ma quando si avrà la fortuna di entrare, non ci sarà delusione, ma tantissima meraviglia. Maestosa, opulenta oltre l'immaginazione, oro, quadri, intagli e decorazioni ovunque.
Cattedrale di Granada, la storia.
Per comprendere il significato storico delle chiese di Granada e della Cattedrale, è importante comprendere il clima politico e sociale in cui sono state costruite. La storia inizia con Isabella I di Castiglia e Ferdinando II d'Aragona. A quel tempo, la penisola iberica non era uno ma cinque regni tra cui Aragona, Navarra, Castiglia, Portogallo e Granada. Il matrimonio tra i cugini di secondo grado, Isabella I e Ferdinando II, unì Castiglia e Aragona, i due regni più potenti in Spagna. Granada fu l'ultimo dei regni a cadere. Nel 1492 la regina Isabella e il re Ferdinando, conosciuti come i monarchi cattolici, riconquistarono ufficialmente Granada dai Mori. Cosicchè, la regina Isabella, ansiosa di affermare un simbolo del potere cristiano, nel 1504 i monarchi cattolici annunciarono la creazione della Cappella Reale. La cappella sarebbe un mausoleo per i reali spagnoli. La regina Isabella desiderava che il suo corpo, il corpo di suo marito e i loro eredi fossero sepolti a Granada.
La Cattedrale di Granada non ha influenza moresca e vanta invece una bellissima architettura rinascimentale del XVI secolo. Imponente da lontano e abbastanza dettagliata quando ti avvicini alla sua facciata, la cattedrale è in realtà più impressionante dall'interno.
L'imponente facciata
E' stata realizzata da Alonso Cano da Granada nel 1667. L'edificio doveva essere di stile gotico e quindi la sua struttura esterna risponde in primo luogo a questo stile. È decorata con motivi vegetali e geometrici. Tutto ciò corrisponde più ad una mentalità barocca, già imperante a metà del Seicento. A differenza di altre parti del duomo qui troviamo un'abbondanza di decorazioni e un forte uso di contrasti. In questo modo, tutta una serie di modanature e pilastri verticali con funzione decorativa vengono utilizzate per evidenziare l'opposizione del chiaroscuro, creando così uno spettacolo visivo. Anche così, Alonso Cano introduce tutta una serie di segni caratteristici del suo lavoro come l'uso dell'occhio circolare.
Il progetto della cattedrale di Diego de Siloé
Un problema che Diego de Siloé ha dovuto affrontare è stato come combinare l'altezza della cattedrale con le proporzioni dell'architettura classica. Dunque, l'altezza dei pilastri dovrebbe essere determinata dai loro diametri. Tuttavia questo sarebbe andato contro la sensazione di spaziosità rinascimentale. Il compromesso è stato quello di adattare e utilizzare il modello dei templi romani per i pilastri. Forse ispirato dalla Grande Moschea di Córdoba, i pilastri della cattedrale contengono zoccolo, base e capitello del fusto in armonia con quelli dei templi romani. Inoltre introdusse un ulteriore ordine che aggiunse una base e un pilastro per colmare la distanza tra la parte superiore dell'edificio e la base delle volte. Un'altra innovazione di Diego de Siloé è stata quella di spostare la cupola dalla sua posizione tradizionale sopra l'incrocio all'abside.
La Cupola della Cattedrale
La cupola è tradizionalmente la parte più importante della cattedrale con le sue vetrate colorate che forniscono una grande quantità di luce. La struttura della cupola utilizza la tecnica medievale di contrafforti con contrafforti tradizionali e archi rampanti. Ciò conferisce maggiore robustezza alle pareti della cupola.
Finestre in vetro colorato
La vetrata della cattedrale è ricca di complessità e piuttosto rara da trovare durante il periodo rinascimentale a Granada, con l'unico altro esempio che è la chiesa di San Girolamo. Una delle caratteristiche principali di queste finestre è la loro qualità. Sono come quadri su vetro invece che su tela. Colore, composizione e luce contribuiscono a un risultato molto realistico che non è comune nel tempo. Non c'è dubbio che Siloé intendesse queste finestre come una parte centrale della cappella principale.
Cappella di Nuestra Senora de la Antigua, tra le tante cappelle, è la più interessante e più preziosa.
Palacio de la Madraza. La bella facciata in marmo voluta da Jusuf I è ormai scomparsa, sostituita da una barocca, costruita in pietra. Le finestre e i balconi sono di legno e ferro battuto.
Palacio de la Madraza
Situata di fronte alla Cappella Reale, fu la sede della Scuola Musulmana della Legge Coranica che fondò Yusuf I nel XIV secolo. Dopo la presa della città da parte dei monarchi cattolici, fu sede del primo consiglio comunale di Granada. E' l'unico edificio Nasrid che rimane in questa zona, un'area molto importante a quel tempo poiché qui si trovava la principale moschea di Granada. Il nome Madrassa (Madraza in spagnolo) deriva dalla parola araba "medersa", che significa scuola coranica o college. La Madraza forniva, tra l'altro, insegnamento di diritto, medicina e matematica, e continuò a operare come università fino alla fine del 1499 o all'inizio del 1500. Oggi fa parte dell'Università di Granada e divenne la sede della Real Academia de Bellas Artes Nuestra Señora de las Angustias (Accademia reale di belle arti).
La Madraza. Vista del cortile centrale. Nel 2006 sono stati portati a termine degli scavi archeologici che hanno permesso di rinvenire, e di rendere visibili al pubblico, dei resti dell'antica struttura del palazzo voluto da Yusuf I.
L'interno è riccamente decorato in stile Nasride, con stucchi che ricordano i palazzi dell'Alhambra.
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