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Italia > Isole pontine
San Silverio portato in processione



S. SILVERIO E IL CONCILIO


A Palmarola c'è un padrone incontrastato delle sue alture, dove volano i gabbiani, è lui, Silverio di Frosinone. La sua statua è sistemata in cima ad un faraglione, raggiungibile solo dal mare e salendo numerosi gradini. Arrivati in cima, vedrete San Silverio all'interno di una cappella con a lato un libro giornale, dove i visitatori hanno apposto un pensiero o un ricordo.
È vero che a Ponza gli dedicano ogni anno due feste: l'una l’ultima domenica di febbraio, l'altra il 20 giugno, ma è pur vero che il suo cuore rimane in queste spiagge silenziose e il suo sguardo fiero carezza la sagoma di Ponza dall'alto del suo dominio. Chi fu questo personaggio che ancor oggi viene tanto implorato dai suoi ardenti fedeli? Un Papa, un santo, un uomo forte ed energico.
Deposto dal pontificato per opera di Teodora, l’astuta moglie di Giustiniano, per eleggere al suo posto il favorito Virgilio, nel 537 dopo un breve esilio a Pandataria, un’isola del Peloponneso, e a Napoli, sbarca sulle spiagge di Ponza. L’arrivo passa quasi inosservato, ma ben presto intorno a lui si creano adepti e fedeli.
Continua nell'isola la sua missione di diffondere il messaggio di Cristo, e l’umile popolazione dell'isola vive attorno a lui. Chiunque abbia bisogno, sa di trovare da Silverio la soluzione ai propri problemi. Da Ponza parte la scomunica contro l’anti-Papa Virgilio ed è sempre a Ponza che prepara in povertà l’evento religioso più importante della storia dell’isola, un Concilio.
In verità di questo evento non abbiamo certezza storica, ma a noi piace immaginarceli arrivare a bordo di navi di legno dal mare, uno dopo l’altro, i 119 vescovi ed essere alloggiati presso l’Abbazia di S. Maria.
Il Concilio ha la funzione di ripristinare l’antica fede in Cristo e di liberare l’insegnamento cristiano da infiltrazioni eretiche. Vale a dire, dai condizionamenti del potere temporale di quei tempi, così come desiderava San Silverio.
Ma ben presto per la sua attività, Papa Silverio diventa pericoloso per lo stesso Impero. E così la moglie di Giustiniano, Teodora, diede mandato di ucciderlo. Silverio, informato del pericolo tentò invano la fuga nell'antistante isola di Palmarola, ma fu ucciso proprio lì, la notte del 20 Giugno dell'anno 536.
Da allora è il Patrono dell'isola. I miracoli e gli interventi del Papa Martire si contano a decine nelle cronache isolane.
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