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Ponza l'isola che sorge dal mare
L'isola dalle mille attrazioni
L’isola di Ponza, la maggiore delle isole pontine comprendenti anche le isole di Gavi, Zannone, Palmarola, Ventotene e Santo Stefano, raggiungibile principalmente da Formia e Latina, si presenta con le sue rocce scabre, spiagge lunari, le sue scogliere arcigne, i suoi faraglioni bizzarri. A partire dal porto, tre miglia di sporgenze e rientranze, pareti ocra-doro che s’alternano a pareti verde smeraldo. E il mare di Ponza: un iridescente campionario di colori che varia continuamente, passando dalle delicatezze degli azzurri ai toni cupi dei violetti, dalle trasparenze rosate, ai rossi dei tramonti.
Ponza è ricca di pesci e di grotte sottomarine che richiamano ogni anno migliaia di appassionati subacquei. L'Isola è attrezzatissima e i sub ponzesi sono sempre pronti a guidare turisti e appassionati a esplorare i suoi fondali.
Appena giunti a Ponza, sbarcherete nel settecentesco porto borbonico, alle cui banchine sono attraccati innumerevoli battelli. Ponza è stata per tantissimo tempo un'isola di pescatori, e ad oggi, molti di loro si sono adattati al turismo. Tanti sono gli Hotel, le Pensioni, i ristoranti, i negozi, gestiti e condotti famigliarmente, per questo non bisogna aspettarsi troppa professionalità; piuttosto cordialità, calore, accoglienza, ed è tanto.
Il colore del porto, pieno di imbarcazioni e pescherecci, è affidato a queste creature del mare.
Perché andare a Ponza?
Perché è una perla nel Mediterraneo, perché ha abitanti che amano la loro Isola e sono rimasti ponzesi nell'animo, anche quando costretti all’emigrazione in Paesi lontanissimi. A differenza di altre isole, Ponza non si è fatta coinvolgere dall'internazionalità dei suoi turisti, è rimasta se stessa, e i ponzesi sono fieri di guidare il visitatore alla scoperta della loro Isola. Nessun turista può farsi mancare il giro dell'Isola di Ponza vista dal mare, potrete prenotare un giro per tutta Ponza compresa l'Isola di Palmarola, a bordo di imbarcazioni gestite dalla Cooperativa di barcaioli. Il giro dura parecchie ore, perché ci sono le soste e perché vi sarà consentito di fare il bagno in quelle acque cristalline per poi pranzare a bordo.
Dal porto sono visibili i celebri faraglioni de "o' Casecavallo" e della Ravia, il primo alto e scosceso e il secondo imponente e massiccio.
Spiaggia di Sant'Antonio con l'Hotel-ristorante tipico "Gennarino a mare", come su una palafitta con veduta spettacolare di Ponza.
La Parata degli Scotti.
L'Arco naturale, detto anche “Spaccapurpo”.
Chiaia di Luna: uno strapiombo di roccia a picco su un lembo di spiaggia sabbiosa e una conca di mare trasparentissimo che lascia scorgere i misteriosi arabeschi sul fondo. La si raggiunge attraverso un tunnel scavato dai romani. L’Isola, battuta dal vento e dalla forza dei marosi, si è ridotta di molto rispetto alle origini, e continua ancora, lenta ma inesorabile la demolizione che non ha risparmiato la più bella spiaggia di Ponza. Per motivi di sicurezza sono stati chiusi gli accessi e vige il divieto di entrare in spiaggia anche dal mare.
Cala di Chiaia di Luna.
A Ponza la pesca subacquea è di casa, anzi, è anche uno sport diffuso nell'Isola, che ha annoverato campioni anche di livello internazionale. E tutto ciò è spiegabile dal professionismo dei ponzesi, che hanno sempre tratto dal mare ciò di cui hanno avuto bisogno per vivere. Chi è appassionato di questo modo di pescare, o ha la voglia di imparare, o semplicemente desidera esplorare o fotografarne i fondali, Ponza offre servizi efficienti e professionali, con istruttori preparati e ben attrezzati, e la natura fa tutto il resto.
Faraglioni di Lucia Rosa.
Cala Feola
Località Le Forna.
Dal porto dove sarete sbarcati, potrete salire per la sinuosa dorsale asfaltata che vi porterà all'altro capo dell'Isola Una strada tutta curve e angoli di verde, per poi trovarvi a quasi duecento metri d'altezza ammirando colline degradanti e levigate fino alla contrada di Le Forna lontana dal turismo di massa del centro di Ponza. E per voi sarà come tornare indietro nel tempo alla scoperta di tradizioni antiche, in un paesaggio mozzafiato. Da qui vedrete le frastagliate coste di Cala Feola, del Fontone, di Cala Acqua e i tufi variopinti, gli scogli e il mare, quel mare pulito, trasparentissimo di Ponza; e ancora le bianche casette nel verde dei fichi d'India, le ginestre dal giallo acceso e i canneti.
Il nome della frazione, Le Forna, deriva da numerose fornaci abbondanti in special modo lungo le falde della collina detta Capo Bosco. Se continuate poi a scendere verso il centro abitato, potete osservare sotto di voi la piscina naturale col piccolo porticciolo e uno scoglio dalle intense colorazioni rosse.
Il centro vero e proprio della frazione è la chiesa dedicata alla Madonna Assunta, vero cuore pulsante di questa genuina contrada, dove il parroco si arrampicava al campanile della chiesa per scorgere ed indicare a chi chiedeva l'avvicinarsi delle barche da pesca provenienti dai lontani mari di Francia e di Sardegna. E i pescatori, in armonia a questa profonda comunione, pensano al loro S.Silverio, il loro patrono che festeggiano ogni 20 di giugno. (La festa di San Silverio)
La chiesa dedicata alla Madonna Assunta al centro della frazione di Le Forna. Questa chiesa è il vero cuore pulsante di questa contrada. E’ a tre navate (la prima pietra fu posta nel 1700, e quelle laterali nel 1924) rispecchiano la fede dei parrocchiani. Ed è anche il termometro del tempo, dove uina abbondante donazione contrassegna una buona annata di pesca.
La Piscina Naturale è il centro balneare di Le Forna. Per arrivarci da terra è necessario percorrere un viottolo odoroso di ginestre e di more, che negli ultimi trenta metri si trasformerà in una rustica scala ricavata nella roccia tufacea.
Scogli della Cantina. Sullo sfondo a destra Punta di Capo Bosco.
Capo Bianco. In questa area nidifica il falco pellegrino.
A Ponza sono presenti numerose grotte visitabili dal mare, questa è quella di Capo Bianco visitabile con piccole barche. Particolare è il colore dell'acqua.
Punta Incenso, dove la roccia si colora di giallo limone, chiaro indizio di minerale solfureo. E' l'estremo lembo di Ponza, uno stretto braccio di mare lo divide dall'isolotto di Gavi.
La statua di Padre Pio in località Tre Venti, con sullo sfondo l'isola di Palmarola.
L'isola di Palmarola fa spesso da cornice all'isola di Ponza vista dal suo lato occidentale. Per i sub e gli appassionati Palmarola sarà una miniera di sensazioni nuove e fantastiche.
La Parata.
La spiaggia del Frontone, chiamata così per la roccia bianca che c'è di fronte, simile al frontone di un tempio greco. E' la spiaggia più ampia fruibile, ricca di servizi quali, soprattutto, stabilimenti balneari, che al calar del sole si trasformano in locali dove poter bere un drink o in discoteche a cielo aperto.
Ancora sulle isole ponziane