Scopri Nara: La Prima Capitale Attraverso le immagini - "Viaggiando con me: Le mie avventure fotografiche"

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Giappone
Il parco di Nara, porta d'accesso alle attrazioni.
Nara fu la capitale del Giappone dal 710 d.C. al 784 d.C.. Questo periodo fu relativamente breve rispetto all'era capitale di Kyoto, che durò oltre un millennio. Tuttavia fu importante, perché in questo periodo il Giappone condusse una politica di scambi molto attiva con le nazioni dell'Asia orientale assimilandone i sistemi politici e le leggi, prendendoli in prestito dai corrispondenti sistemi cinesi, portando all'emergere di un governo centralizzato a Nara, con l'imperatore al centro politico e religioso. Le maggiori testimonianze di quei tempi si trovano nel parco di Nara e dintorni, e sono templi come il Todaiji e  il santuario Kasuga Taisha.
Visitatori camminano intorno al tempio Tōdai-ji a Nara, immersi nella bellezza dei fiori di ciliegio in fiore.
Nara, il tempio Tōdai-ji.
Nara fu capitale del Giappone per neanche un secolo, eppure mostra di essere stata una grande capitale, con dei grandi templi, il più grande e impossibile da non visitare è il tempio Todaiji, quello con la Sala del Grande Buddha (Daibutsu) che è considerata la più voluminosa costruzione in legno tuttora esistente al mondo. Una costruzione ardita quanto costosa che, per costruirla, un imperatore sperperò praticamente tutte le ricchezze del suo regno. Quell'imperatore si chiamava Shōmu che per stabilizzare il regno decise di appoggiarsi ad un’arma potente: la religione. Attorno al 730 cominciò a promuovere la fede buddista. Pur non rinunciando alla radicata credenza ancestrale che attribuiva all'imperatore la natura divina del kami, diede l’avvio al progetto, ordinando monaci e costituendo un dipartimento per la traduzione dei sutra, i libri dottrinari di questa religione.Un enorme occasione per la diffusione del buddismo, però, arrivò da un’epidemia, quella di vaiolo che colpì il Giappone dal 735 al 737. Secondo gli storici, la statua del Grande Buddha fu commissionata dall'imperatore Shōmu come talismano contro il vaiolo. Nel corso dei secoli la statua fu ripetutamente danneggiata da incendi e terremoti e la testa andò perduta un paio di volte. La pestilenza impattò sul potere e sulla vita di Shōmu che si propose come il perfetto sovrano buddista che domina il mondo con la saggezza e con l’aiuto della dottrina. L’imperatore, insomma, stava creando un sistema di legittimazione e di controllo ramificato attraverso la costruzione di una rete di templi in tutto il Giappone direttamente finanziata dallo Stato. Templi che gettarono le basi per cambiare profondamente la vita dei giapponesi dell’antichità, ma anche la costruzione fattiva dell’identità culturale giapponese. (Differenze fra templi buddisti e santuari shintoisti)
Gli editti di Shōmu
L'imperatore Shōmu, nel 741 aveva emesso un editto col quale ordinava che ogni provincia costruisse un monastero buddista maschile e uno femminile, dove dovevano tenersi cerimonie su base regolare per mano di monaci buddisti autorizzati dallo Stato. Si dava inizio alla costruzione capillare, su base nazionale, di templi buddisti che aveva come suo centro il Tōdaiji. E lì Shōmu, con un ulteriore editto, aveva ordinato di costruire un gigantesco Buddha di bronzo placcato d’oro, a rappresentare Vairocana, il Buddha universale del buddismo esoterico. La costruzione proseguì fino al 749, per sei anni, con diverse interruzioni, probabilmente per problemi finanziari, perchè l'imperatore Shōmu impoverì il paese per ottenere qualcosa come trecentotrentotto tonnellate di rame e sedici tonnellate d’oro. Se non si fossero scoperte delle miniere d’oro proprio in quell'anno, la statua non sarebbe mai stata completata.
Il Grande Buddha dorato, maestoso e seduto, si erge in una stanza dedicata alla meditazione.
Daibutsu (Grande Buddha)
Detto in sanscrito Vairocana e in giapponese Dainichi Nyorai, il Daibutsu è il Buddha cosmico da cui hanno origine tutti gli altri Buddha, secondo lo dottrina della scuola Kegon. Le mani del Buddha accolgono i fedeli esprimendo un duplice messaggio: siete i benvenuti e non abbiate paura.
Kokuzo Bosatsu
Seduto a sinistra del Daibutsu, Kokuzo Bosatsu é il bodhisattva del ricordo e della saggezza. I ragazzi gli rivolgono preghiere per ottenere aiuto negli studi e durante il cammino per il risveglio (o illuminazione) spirituale.
Il Grande Buddha dorato
Il Daibutsu originale fu realizzato in tre anni, con otto diverse colate di bronzo. La statua, o forse alcune parti di essa, sono state rifuse per diverse volte nel corso dei secoli. In origine era rivestito da una lamina d’oro e si può facilmente immaginare l’impatto che poteva avere sui fedeli giapponesi dell’VIII secolo. Il tempio appartiene alla scuola Kegon, una delle sei scuole buddhiste diffuse in Giappone in epoca Nara. Il buddhismo Kegon, originatosi dalla scuola cinese Huayan, è basato sul Sutra della Ghirlanda. Il sutra esprime l’idea dei mondi all’interno di altri mondi, tutti manifestati dal Buddha cosmico (Vairocana in sanscrito, Dainichi Nyorai in giapponese). Il Grande Buddha e le statue che lo circondano nel Daibutsu-den sono il simbolo perfetto di questa concezione cosmologica.
Komokuten
A sinistra del Daibutsu si trova Komokuten (colui che tutto vede), guardiano del Buddha. Calpesta un demone (jaki) che simboleggia l'ignoranza tiene un rotolo di carta e un pennello, simboli di saggezza.
Piccole statue del Buddha
Sedici statue del Buddha più piccole formano l'aureola intorno al capo del Daibutsu, ognuna delle quali simboleggia una diversa manifestazione del Daibutsu. Le dimensioni delle statue variano, così da apparire grandi uguali all'osservatore in basso.
Tamonten
A destra del Daibutsu si trova la statua di Tamonten (colui che ode distintamente), un altro guardiano del Buddha. Regge una pagoda che simbolicamente racchiude la saggezza.
Nyoirin Kannon
Seduto alla destra del Daibutsu c'è Nyoirin Kannon, una delle forme del bodhisattva Kannon nel buddhismo esoterico. E' uno dei bodhisattva che presiedono ai sei diversi regni di rinascita karmica.
Il Santuario Kasuga-Taisha è il più importante santuario shintoista di Nara.  Un Torii vermiglio, o cancello sacro, dà accesso al santuario shintoista di Kasuga Taisha.
Il Santuario Kasuga-Taisha, un tempio immerso nella foresta di Nara.
Il Santuario Kasuga-Taisha è un mondo misto di foreste, sentieri, lanterne e cervi erranti immerso nella lussureggiante foresta primordiale di Kasugayama di Nara, entrambi siti Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO. Il Santuario fu costruito nel 768 d.C. dal clan Fujiwara, una delle famiglie più influenti della dinastia imperiale. Kasuga-Taisha è noto per le centinaia di lanterne in ottone e bronzo sparse al suo interno, e le migliaia di straordinarie lanterne di pietra che fiancheggiano il percorso fino al santuario, ognuna donata nel corso degli anni dalla gente comune come pegno di fede e gratitudine e venivano accesi ogni notte. Ora vengono accesi solo pochi giorni all'anno durante le feste Man-tōrō di inizio febbraio e metà agosto. Lo shintoismo, che significa "via degli dei", è la religione più antica del Giappone e si basa sull'adorazione di kami, o spiriti, come il vento o il tuono, o oggetti della natura come montagne, fiumi e alberi, motivo per cui i santuari shintoisti si trovano spesso nelle foreste collinari o nei paesaggi naturali. A Nara, anche i santuari shintoisti richiedono uno spirito protettore, e a Kasuga-Taisha, un dio del tuono noto come Kashima-no-kami è stato invitato a risiedere nel santuario. Secondo la storia del santuario, il dio arrivò al santuario cavalcando un cervo bianco e, per questo motivo, il cervo divenne da allora un simbolo sacro del santuario.
Lanterne di pietra allineate nel bosco, all'interno del Santuario Kasuga-Taisha, circondate da alberi verdi.
Kasuga-Taisha è nota soprattutto per le migliaia di lanterne di pietra che costeggiano i sentieri che portano al santuario.
Uno dei branchi di cervi "divini" di Nara venerati dallo shintoismo come messaggeri degli Dei. La caccia nelle foreste intorno a importanti santuari di Nara, come il Santuario Kasuga Taisha e il Tempio Todaiji, è severamente vietata. Questi santuari religiosi hanno quindi funzionato come aree protette e hanno dato rifugio ai cervi selvatici per oltre mille anni.
La porta centrale vermiglio della sala principale di Kasuga-Taisha.
Adoratori scintoisti che si inchinano davanti al santuario.
Il santuario principale è adornato con un migliaio di lanterne di bronzo e dorate di splendida fattura, appese alla grondaia dell'edificio con dei ganci.
Lanterne in ottone all'esterno dell'Utsushidono nella sezione interna del Santuario Kasuga.
Sala Fujinaminoya nella sezione interna del Santuario Kasuga con una sorprendente collezione di lanterne in ottone e bronzo che sono continuamente accese in una stanza buia. Per consentire ai visitatori che non possono assistere a uno dei festival delle lanterne, di sperimentare un piccolo esempio della cerimonia delle lanterne in qualsiasi momento della giornata, tutti i giorni dell'anno.
Intorno al complesso ci sono diversi piccoli santuari. Alcuni di questi santuari sono decorati all'interno con stuoie di bambù, nappe colorate e simboli d'oro.
Una lanterna con l'iconico cervo di Nara.
Il Minamimon è la porta sud di Kasuga-Taisha e l'ingresso principale al complesso del santuario.
Bellissime lanterne in pietra incastonate nella lussureggiante foresta primordiale di Kasugayama.
Gli omikuji sono fortune scritte su strisce di carta e legate intorno a dei fili paralleli.
Cervi del parco di Nara riposano tranquilli per terra.
Il grande Parco di Nara, a prescindere dai templi, è un'attrazione di per se stessa, non foss'altro che per la presenza di 1300 cervi (shika) che vagano liberamente per gli oltre 500 ettari di parco.  
Parco di Nara: grandi distese di prati verdi ben curati e gruppi di alberi di ciliegio sparsi in ogni dove.

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