Kranjska Gora famosa località sciistica e di villeggiatura - "Viaggiando con me: Le mie avventure fotografiche"

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Kranjska Gora
Località sciistica
In territorio Sloveno e al confine tra Italia ed Austria, Kranjska Gora è una conosciuta località sciistica, ma anche di villeggiatura. Ospita annualmente una coppa del mondo di sci. L'inverno dura 5 mesi e c'è tanta neve, mentre le estati sono fresche e piovose.
La cittadina è molto piccola  e la vita si concentra attorno alla chiesetta, dove una sola strada principale riunisce la maggior parte dei bar, ristoranti, negozietti di souvenir. La chiesa è quella della Madonna dell'Ascensione, in stile tardo-gotico, eretta nel 1570 da Jernej Firtaler di Villaco, sopra una chiesa romanica preesistente.
L'ingresso alla chiesa.
L'altare.
Le cascate del Lago di Jasna a Kranjska Gora vicino alla riserva naturale di Zelenci.
Veduta dal lago di Jasna. Si tratta di due laghi artificiali collegati, ricavati dalle acque dei torrenti Velika e Mala Pisnica. In primo piano la statua di un camoscio, scolpita nel 1988 dallo scultore Stojan Batič, ma non si tratta di un camoscio qualunque, bensì un camoscio bianco con le corna d'oro, in ossequio ad una leggenda che lo vedeva vivere sul monte Triglav.  Sullo sfondo, la cima del Monte Razor (al centro) e quella del Monte Prisani (Prisojnik) (a destra).
La leggenda del camoscio dalle corna d'oro.
Si racconta la storia di Zlatorog, un camoscio dalle corna d'oro, accompagnato da tre fate generose che lo aiutavano a proteggere e a mantenere la valle rigogliosa. Il cervo possedeva anche un tesoro che aveva nascosto sulle montagne e che era preso di mira da un cacciatore innamorato di una fanciulla, la cui madre gli aveva richiesto di impossessarsi di quel tesoro. Il cacciatore, intrepido, spinto dalla forza dell’amore, scalò il Monte Tricorno e riuscì a colpire con una fucilata il camoscio. Ma il sangue della ferita di Zlatorog sciolse la neve dando vita ad un fiore magico che lo guarì. Il camoscio riuscì a scappare, e il cacciatore prese ad inseguirlo, finché il sole dell’alba riflesso sulle corna dell’animale lo accecò e lo portò a scivolare e precipitare in una gola. Il camoscio, infuriato, si vendicò ulteriormente devastando la Valle dei laghi fino a ridurla in pietra e abbandonò con le sue fatine i luoghi che per tanto tempo avevano protetto.
Il paesaggio è molto bello, e le acque colore smeraldo invitano a rilassarsi al sole e fare il bagno.  Inoltre, d'estate, si può fare sport, trekking, affittare biciclette, canoe e persino pescare rispettando i regolamenti.
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